Superare il 4%. Ricostruire organizzazione e opposizione.

Europee e provinciali: una lista comunista e anticapitalista.

 

Alle elezioni europee vi sarà una lista comune tra Rifondazione, comunisti italiani, Socialismo 2000 (Salvi), consumatori.

E’ un segno positivo dopo la sconfitta elettorale del 2008 e la scissione che abbiamo subito.

Vendola, che aveva accusato altri di voler scindere Rifondazione, ha perso inaspettatamente il congresso e se ne è andato.

La alleanza fra PRC,  PDCI e altre forze, si basa su un programma chiaro:

•  contro l’Europa di Maastricht, basata solamente sulla moneta unica, sulla banca europea, sul rapporto con il Fondo monetario internazionale, la banca mondiale e l’organizzazione per il commercio
•  contro l’uso della crisi che distrugge il lavoro, l’apparato produttivo, che peggiora le condizioni di vita di milioni di persone (disoccupati, precari, cassintegrati)
•  contro la distruzione dell’ambiente (dal nucleare al piano casa del governo)
•  contro il ritorno di una destra, anche fascista, che usa la paura e moltiplica l’odio, il razzismo, l’intolleranza
•  contro il crescere delle guerre, delle spese militari.

I/le nostri/e eletti/e aderiranno al gruppo del GUE, con altre forze della sinistra. Nessuno sa che cosa faranno quelli/e del Partito democratico, mentre quelli/e (eventuali) di Sinistra e libertà (Vendola, Sinistra democratica, Verdi) si dividerebbero tra sinistra, gruppo verde, gruppo socialista (quello che ha accettato la direttiva Bolkestein, l’aumento della giornata lavorativa, politiche estere aggressive).

E’ chiaro che, dopo l’imposizione (Berlusconi e Veltroni) dello sbarramento al 4%, superarlo diventa per noi fondamentale.

Possiamo farcela. Ce lo dicono:

•  i risultati delle regionali in Abruzzo e Sardegna
•  il messaggio unitario che la nostra lista trasmette
•  il ritorno di chi si era allontanato negli ultimi anni
•  I temi che solleviamo che ci caratterizzano rispetto alle altre liste

Il nostro non è l’accordo per l’unificazione tra pochi giorni, ma neppure un semplice “assemblaggio elettorale”. E’ la base per riaprire un processo di confronto, discussioneFondamentale è il lavoro comune, quotidiano che sapremo svolgere nelle prossime settimane.

Così pure per le provinciali, dove la presenza di una voce di opposizione, fuori dal coro, è fondamentale.

Sergio Dalmasso